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ES-TENDERE LA RETE

"Estendere reti di economia solidale
a fronte degli accordi di libero commercio imposti."

               Euclides Andrè Mance (*)  

     "Il tema che affronterò è proprio relativo a come possiamo costruire, attraverso le reti, la cittadinanza in un modo più sostanziale. Negli ultimi anni nel mondo sono sorte diverse reti nel campo dell'economia, della politica e della cultura: diverse reti che affermano la difesa intransigente delle libertà pubbliche e private. Gran parte di queste reti si sono incontrate nel Forum di Porto Alegre, affermando che "Un altro mondo è possibile". Di fatto però si sta iniziando a realizzare un altro mondo in molti luoghi.

      L'esercizio concreto di questa libertà pubblica e privata esige quattro tipi di condizioni:
1) Condizioni materiali: senza cibo non c'è libertà per mangiare, senza casa non ci si può riparare in modo umano, senza servizi che garantiscono la salute alla persona non si può evitare la sofferenza, il dolore, la morte anticipata. Le condizioni materiali sono richieste per l'esercizio della libertà.
2) Condizioni politiche: l'autonomia nella vita pubblica e privata della persona, i diritti della donna e della persona straniera di realizzare la propria dignità femminile e la propria cultura. Queste condizioni consentono di definire l'orientamento della cittadinanza o di definire le politiche pubbliche con la partecipazione attiva della società.
3) Informazione e istruzione: e cioè la capacità di interpretare la realtà, di costruire una posizione propria per esercitare questa libertà con autonomia. 4) Condizioni etiche: è esercitata in modo etico solo quella libertà che deriva e promuove la libertà dell'altro, e cioè quella libertà che desidera che ogni persona abbia tutte le condizioni materiali richieste per la sua libertà e tutte le possibilità per realizzare la propria autonomia nella vita privata e pubblica.

      Vi è un insieme di reti (reti di movimenti di donne, di movimenti ecologici, di economia solidale…) che lottano per l'etica e la politica. Tutte queste reti si sono incontrate nella città di Porto Alegre e si è realizzato così un grande sogno. Nel mondo abbiamo diversi tipi di organizzazioni che intervengono nella catena produttiva (finanza etica, microcredito, imprese auto-gestite dai lavoratori), ci sono esempi pratici di commercio solidale che coinvolge diversi continenti ed esistono reti di servizio e reti di consumatori che difendono un consumo critico e solidale.

      La grande novità è che ognuno di noi con il proprio consumo può contribuire, oggi, per costruire una nuova economia. Questa non è un'economia del futuro, ma reale, che esiste nel presente. Oggi, di fatto, abbiamo la possibilità di costruire questa nuova economia che garantisce le condizioni materiali per realizzare la libertà pubblica e privata. Nel caso del Brasile, concretamente, esiste la "Rete brasiliana di economia solidale", organizzata l'anno scorso e che coinvolge produttori di vari segmenti della catena produttiva. Questa realtà si basa sull'idea che garantendo il consumo dei prodotti del Paese si consente la creazione di altre aziende con un'adeguata distribuzione della ricchezza. La logica è totalmente opposta alla logica del capitale. All'interno di un'economia di reti tanto più noi distribuiamo la ricchezza, tanto più la ricchezza di tutto il mondo aumenta, poiché si distribuisce ricchezza remunerando il lavoro. Milioni di persone che erano prima escluse dal processo produttivo possono lavorare e il loro lavoro genera altra ricchezza che è condivisa socialmente. Questo permette di ridurre le giornate di lavoro. Queste reti si organizzano anche per Stato, attuando una logica non di mercato ma di solidarietà. Un esempio molto concreto: in una cooperativa di un municipio a Rio Grande do Sur si era prodotta una quantità eccessiva di cipolle biologiche e ciò aveva creato molti problemi ai produttori. Questi vendettero allora tutta la produzione a una cooperativa di consumo di Porto Alegre e i consumatori pagarono per le cipolle un prezzo più basso rispetto a quello del mercato. Per la stessa cipolla i produttori ricevettero un prezzo più alto.

      Non è il mercato che regola la realizzazione dell'umanità: la solidarietà è ciò che definisce questa nuova economia. Oggi stiamo cercando di sviluppare sistemi di intercambio attraverso Internet, attraverso un sistema informatico e un database di produttori. Di fatto un "altro mondo" non solo è possibile, ma sta già nascendo e in alcuni luoghi abbiamo esempi pratici e reali che un altro mondo è già nato. Quello che dobbiamo fare è integrare tutto ciò in queste grandi reti: penso al grande contributo che il WSF può dare per la costruzione di questa nuova società.

© A cura della redazione di Unimondo


Curriculum di Euclides Andrè Mance :

     Esponente della Rede de Socioeconomia Solidaria, Brasile. Nato il 21 settembre 1963 a Mogi das Cruzes, São Paulo. Nel 1987 si è laureato in filosofia all'università Federale del Paranà (UFPR) specializzandosi in Antropologia Filosofica alla medesima università.
Socio fondatore e dal 1995 al 1998 presidente dell' "Instituto de Filosofia da Libertação" (IFiL).
Partecipa alla costituzione ed è attualmente membro dell'ALEP (America Latina Estudos e Projectos) un nucleo di studio sull'America Latina. Professore di Filosofia del Linguaggio e Filosofia Latino Americana, rispettivamente presso lo Studium São Basílio Magno e Instituto Vicentino de Filosofia a Curitiba.
Consigliere di "Central de Movimentos Populares" del Paranà


ES-TENDERE LA RETE - "Estendere reti di economia solidale a fronte degli accordi di libero commercio imposti."
World Social Forum.
Pádua, 3 maggio 2001, ore 20.30
www.milenio.com.br/mance/fsm4.htm


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